The 36 Lessons of Vivec

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Le Trentasei Lezioni di Vivec

Fan Translation

Title: Italian Scrolls Online - Traduzione Italiana
Translators: Italian Scrolls Online
Homepage: italianscrollsonline.it
Alt Page: esoui.com
Version: 154
Date: 2023-11-21
Note: Traduzione Italiana di Elder Scrolls Online a cura del Team di Italian Scrolls Online. Questo addon è in fase di sviluppo.


Sermone Ventidue

Poi Vivec lasciò la prima Scuola Turbinante e tornò nello spazio che non era uno spazio. Dalla Casa Provvisoria guardò nel mondo di mezzo per trovare il secondo mostro, che si chiamava la Spada del Bosco del Tesoro. Negli anni successivi al Banchetto del Melograno, era diventata una lezione per le case Velothi inferiori. Essi predicavano il suo potere:

«La Spada del Legno del Tesoro, scheggia scintillante dell’alto e glorioso! Colui che la brandisce diventa noto a se stesso!»

Il poeta-guerriero apparve come una visita nell’alcova degli antenati della casa Mora, il cui principe delle ghirlande rosa era un eroe contro i demoni del nord. Vivec si riunì con le ossa. Egli disse:

«Uno spazzino non può acquistare una fascia di seta e aspettarsi di scoprire i maggiori sistemi del suo predecessore: la felicità perfetta è abbracciata solo dal pianto. Ridatemi (e fatelo liberamente) ciò che è sterile del mio matrimonio e non vi cancellerò dal regno dei pensieri di Dio. La tua linea ha una notevole incantatrice di cui mia sorella Ayem è affezionata e alla sua torbida saggezza solo mi accontento di chiedere».

Un camminatore d’ossa emerse da un muro. Aveva tre pietre preziose incastonate nella mascella inferiore, una pratica magica antica. Una era opale, il colore dell’opale. Il camminatore d’ossa si inchinò al principe dell’aria di mezzo e disse:

«La Spada di Legno del Tesoro non lascerà la nostra casa. I patti sono stati fatti con le mani nere Mephala, l’ombra maggiore».

Vivec baciò la prima pietra preziosa e disse:

«Immagine animale, maleducato, torna alla lampada che rimane accesa nell’acqua e non conservare più messaggi di rumore inutile. Giù».

Egli baciò la seconda pietra preziosa e disse:

«Residuo orgoglioso, presto disperso, non serve a nessuna garanzia fatta nella mia immagine anteriore e non esige nulla del suo sottopelle. Io sono sempre il padrone. Giù».

Ha baciato l’opale e ha detto:

«Ti porto giù».

E allora Vivec si ritirò nei luoghi nascosti e trovò le madri più oscure della Morag Tong, prendendole tutte in moglie e riempiendole di una lealtà impalpabile che sapeva di sale estivo. Divennero come regine nere, urlando di vivere con cento figli assassini, mille braccia assassine e centomila mani assassine, un unico vasto evento in movimento di spinte-uccisioni-omicidi in vicoli, palazzi, officine, città e sale segrete. I loro movimenti tra i possedimenti dei Ra’athim erano come finali increspati, ondeggianti tra i tempi, con tutti i destini che portano a coltelli inghiottiti, l’omicidio come gemito, il santo stupro-errore di Dio della morte bagnata.

Il Re degli Assassini presentò a Vivec la Spada di Legno del Tesoro.

«Milord», disse il Re degli Assassini. «Anche il principe di Casa Mora è ora affezionato a voi. L’ho messo nell’angolo di Dagon. I suoi occhi li ho messi in una preghiera di fuoco per i malvagi. La sua bocca l’ho riempita di uccelli».

Il finale delle parole è ALMSIVI.